Gli Uccelli di Aristofane al Festival delle Ville Tuscolane



“…niente è più bello che avere le ali … la nostra legge è amore..”
Ripercorriamo la trama di questo grande classico agganciandolo all’attualità con contaminazioni stilistiche, musicali e interpretative, testi scritti dai partecipanti e citazioni da Shakespeare, Goethe, Pasolini, che ne fanno una versione attualissima e molto fruibile. Due ateniesi fuggono dalla città alla ricerca di un luogo senza seccature dove trascorrere il resto della vita. Così comincia quella che qualcuno ha definito: “..la più bella commedia di tutti i tempi” Nel mondo degli Uccelli i due viaggiatori cercano e trovano un sogno utopico, una patria dolce e materna, senza leggi né violenza. Intrisa di una comicità surreale e lirica, fantastica e liberatoria, “Gli Uccelli” è un’opera colma di spirito critico, dissacra tutti i miti di allora come di oggi, e mentre ridiamo di cuore, pensiamo alla verità dei suoi significati. E’ il grande sogno di una società libera e felice, dove gli uomini, riconquistato il rapporto con la natura , possano creare il migliore dei mondi possibili. Nella nostra versione abbiamo inserito tematiche attuali di vario genere. Ad esempio la comunità degli Uccelli è composta, compreso il suo stesso capo Upupa, da persone “border line”, che spinti da molteplici motivazioni, hanno rifiutato o sono stati rifutati dalla società, dei “diversi” insomma , dei “non integrati” la parte fragile e smarrita della umanità. Ognuno di loro si è ribattezzato, scegliendosi il nome di un uccello che armonizzasse con il suo carattere dandosi una nuova identità. Essi si uniranno ai due viaggiatori Pistetero e Evelpide per fondareNubicuculia,la città fra le nuvole, una nuova terra capace di dar corpo a tutte le utopie, ma il loro sogno verrà presto infranto. Nubicuculia si convertirà presto nel mondo che conosciamo , con le sue corruzioni, ingiustizie e violenze,con i suoi approfittatori,venditori di fumo, speculatori intolleranti verso qualunque diversità. Da una situazione nata per realizzare un sogno di tolleranza si passerà inevitabilmente ad uno di potere. I due protagonisti finiranno per cedere alle stesse lusinghe terrene da cui erano fuggiti, trasformando il celeste paradiso di Nubicuculia in un inferno più che terreno in cui tornerà ad imperare la sete di potere e di dominio. Spetterà ad Iride l’Airone, figura magica e cara agli Dei, femminile messaggera d’amore, ricomporre le sorti della vicenda e come in ogni favola che si rispetti, sarà l’amore ad avere la meglio sulla violenza. Iride sedurrà Pistetero e lo convincerà che : “..essere in amore vuol dire mettere le ali..” Egli si stupirà di come questa avventura lo abbia ripetutamente cambiato e di come l’amore , nelle sue contraddizioni, lo spinga ancora inesorabilmente a mutare, ma il messaggio che gli Uccelli lanciano è che in questa vita solo una cosa non cambia mai ed è proprio il cambiamento. Tutto cambia, non è strano … tutto cambia.
Laura Teodori
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