Medea: l’amore, la gelosia,la follia, la sete di conoscenza e il fascino del rischio.
Si potrebbe trattare di una donna dei nostri tempi, un’esule trapiantata in una cultura che non le appartiene, sconvolta dalle passioni, dalla sensualità e dal dover subire “…la razza maschile”. Eppure duemilacinquecento anni fa, questa tragedia fu raccontata da un uomo, alto esponente della cultura del suo tempo. Infatti, con nostro grande stupore, Euripide denuncia per bocca di Medea i costumi dell’ “Ellade Grande”, l’opportunismo e l’assenza di morale e di etica. Fa dire a Giasone, suo sposo: “Quale soluzione migliore alle nostre sciagure se non sposare la figlia di un re…Tu devi cambiare idea e apparire più saggia. Le cose utili non devono mai sembrarti dolorose…ben sapendo che ognuno, anche l’amico, evita il povero…”Anche oggi si vivono tragedie in ogni angolo della Terra, ma mentre allora gli uomini si alleggerivano delle responsabilità dei loro gesti attribuendole al Fato, oggi non possiamo dire: “…era destino..” Il Fato siamo noi.Pietro Viviani