Il Tacchino di Georges Feydeau

 

“…che cosa ci vieta di dire la verità ridendo?”
 (Orazio)

Il signor Pontagnac insegue sino a casa sua Luciana, una giovane signora che resiste energicamente alla assidua corte di cui è fatta oggetto. Quando arriva il marito, Pontagnac riconosce un suo caro amico: Vatelin. Spiegazioni tra i tre: Pontagnac racconta, mentendo spudoratamente, che la propria moglie, Clotilde, è gravemente inferma. Luciana, la giovane signora corteggiata, rivela a Pontagnac che se scoprisse di essere ingannata dal marito non esiterebbe un minuto secondo a rendergli la pariglia. Sopraggiungono in rapida successione Rèdillon, uno sciupafemmine e altro amante in “fieri” della bella Luciana, nonchéla SignoraPontagnac, che naturalmente non è affatto ammalata. Le due donne stringono alleanza. Intanto piomba in casa Maggy Soldignac, una ex-amante di Vatelin e quest’ultimo è costretto ad accettare un appuntamento galante. Poi arriva Soldignac, il marito tradito, perfettamente consapevole di essere becco: conosce persino il posto dell’appuntamento tra la moglie e il suo amante. Pontagnac crede di poter finalmente conquistare Luciana rivelandole la tresca. La situazione si complica maggiormente con la presentazione d’una quarta donna, Armandine, che ha mire precise su Redillon, e di una coppia bizzarra: i Pinchard. L’abilità con la quale Feydeau fa incontrare tutti questi personaggi nella camera 39 dell’albergo Ultimus è veramente diabolica. Egli poi fa un ampio ricorso a personaggi come Clara e Vittoria, le cameriere e il Commissario, che svolgono un ruolo fondamentale all’interno della commedia.
L’atmosfera è quella della “Belle Epoque” ed è caratterizzata dal dinamismo dell’azione, da una progressione irresistibile di equivoci, amori, tradimenti, gelosie, intrighi,colpi di scena che si sviluppano in una girandola incandescente di intrecci infallibili in cui si rispecchiano i vizi di una umanità osservata e accusata impietosamente, col sorriso sulle labbra, ma senza cedimenti.
“Le Dindon” tradotto con “Il Tacchino” o “il Somaro”in realtà significa “lo Spaccone” è senz’altro una delle più affascinanti opere del grande maestro Feydeau, con la sua trama a incastro e una forza ritmica coinvolgente, è insomma un vero meccanismo a orologeria…con bomba comica annessa! 
Laura Teodori
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